Ferdinandopoli: il re lazzarone e il sogno di una città ideale
Aggiornamento: 23 gen
La nascita di San Leucio si inscrive in un contesto culturale che vedeva Napoli come una delle più importanti e ferventi capitali europee, un centro artistico e culturale dove circolavano idee illuministe arrivate qui grazie a figure di rilievo nel panorama culturale dell’epoca.
Non possiamo avere certezza se la famosa opera di Tommaso Campanella intitolata “La città del sole”, scritta almeno un secolo prima, abbia avuto una qualche influenza sul re Ferdinando VI di Borbone nella concezione della colonia di San Leucio, ma sicuramente alcuni articoli del codice delle leggi che furono emanate per regolare la vita all’interno del borgo, presentano sicuramente delle affinità con l’opera del frate calabrese.
San Leucio avrebbe dovuto inizialmente chiamarsi Ferdinandopoli, modello di una città ideale, anche se il progetto iniziale non fu mai portato a termine, comunque è innegabile che Ferdinando insieme alle menti di cui si circondò in quegli anni, concepì qualcosa che per l’epoca non aveva ancora trovato riscontro in nessuna città europea.
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